Ci piace la Mother Road di Steinbeck, alias Route 66, a patto che per percorrerla in cerca del sogno non sia necessario comprare un Suv e invadere l'Iraq per riempirne il serbatoio.
Per questo motivo il popolo delle pentole, che ha già rumoreggiato ininterrottamente per 8 ore sotto una Loggia del Capitaniato infestata da poveri di spirito, si appresta a tumultuare nuovamente il 2 dicembre, marciando senza elmetti o moschetti ma con molto pentolame al seguito, dalla caserma Ederle fino al Dal Molin. L'armamentario da cucina si presta a significare cosa guida la gente nella protesta contro la nuova servitù militare. Molte tra queste persone infatti, come del resto l'autore di queste misere righe, non sono fini conoscitori dei formalismi della politica: tuttavia, con la naturalezza con cui per loro fortuna si fanno da mangiare in abbondanza, non possono comprendere il perché di tanto servaggio. E' la maggioranza rumorosa (a detta di Lapio Elgatt) che non vuole sentire ragioni – ammesso che queste esistano: non è vero che non sta succedendo niente, siamo tutti coinvolti e se non lottiamo non saremo assolti. Filogamo Caoduro invita chiunque possa a non mancare quel 2 dicembre, e ricordiamoci: non fa freddo.